CARMELA REMIGIO DEBUTTA NEL “MOSÈ IN EGITTO” DI ROSSINI
Teatro San Carlo di Napoli dal 15 Marzo 2018
Nuovo debutto rossiniano, nel 150esimo anniversario della morte del compositore pesarese, per il soprano Carmela Remigio, che sarà per la prima volta impegnata nelle vesti di Elcìa nel Mosè in Egitto di Rossini, al Teatro San Carlo di Napoli a partire dal 15 marzo. A duecento anni esatti dalla prima assoluta avvenuta proprio al Teatro San Carlo il 5 marzo del 1818, il capolavoro di Rossini torna in scena a Napoli con la regia di David Poutney e la direzione di Stefano Montanari. Isabella ne L’inganno felice, Anna Erisso nel Maometto Secondo, Madama Cortese e Corinna ne Il viaggio a Reims: sono solo alcuni dei ruoli rossiniani che ha incarnato il soprano pescarese nelle ultime stagioni – oltre allo Stabat Mater e alla Petite messe solennelle – ai quali si aggiunge adesso quello della giovane ebrea Elcìa.
«Ho iniziato a studiare canto per migliorare il fraseggio violinistico – dice Carmela Remigio – . All’epoca ero una studentessa del Conservatorio di Pescara e cercavo di trovare una cantabilità nel virtuosismo di Paganini. Oggi, dopo molto tempo e dopo aver abbandonato il violino, mi trovo ancora a riflettere sulle affinità tra la scrittura vocale rossiniana e quella strumentale paganiniana. Per me Rossini usa la voce come uno strumento, così come il suo amico Paganini mette il suo funambolico virtuosismo al servizio di una espressività che deve sempre essere cantabile. Elcìa fa parte di quella schiera di personaggi dell’opera e del teatro in generale costretti a vivere un amore impossibile – prosegue il soprano -. Ebrea sottomessa al potere degli Egiziani, si innamora di Osiride, figlio del faraone, e vive con audacia e determinazione questa sua passione contrastata dalla famiglia e dal suo popolo».
L’allestimento del Mosè – già rappresentato con successo a Cardiff, Oxford, Llandudno, Bristol, Birmingham e Southampton – è replicato a Napoli il 18 e il 20 marzo.
Tra le altre opere interpretate da Carmela Remigio al San Carlo si ricordano La bohème, Evgenij Onegin, La vedova allegra, Simon Boccanegra, Orfeo ed Euridice, La traviata, Le nozze di Figaro e Così fan tutte – entrambe messe in scena da Mario Martone – nonché lo Stabat Matter di Rossini.
Dopo Mosè in Egitto, il soprano debutterà nella parte di Nedda nei Pagliacci all’Opera di Roma, sarà Adalgisa nella Norma al Teatro La Fenice ed Elvira nel Don Giovanni al Teatro Regio di Torino. Sempre in occasione delle celebrazioni dell’anniversario rossiniano, sarà anche protagonista di un’altra pagina emblematica del “Cigno di Pesaro”, il 23 agosto al Rossini Opera Festival: la Petite messe solennelle.
Info Teatro San Carlo
Biografia
Insignita del prestigioso “Premio Abbiati” dall’Associazione Critici Musicali italiani, per “tecnica, musicalità, convincente gioco scenico che le permettono di fornire prove di indubbio valore, sostenute dall’adeguata conoscenza dello stile di ogni partitura”, il soprano Carmela Remigio inizia a studiare violino all’età di cinque anni. Soltanto alcuni anni dopo intraprende lo studio del canto con Aldo Protti, perfezionandosi poi con Leone Magiera. Dopo aver vinto nel 1992 la “Luciano Pavarotti International Voice Competition” a Philadelphia, debutta – appena diciannovenne – nel ruolo della protagonista dell’opera Alice di Giampaolo Testoni al Teatro Massimo di Palermo. Erede della migliore tradizione vocale italiana, dal 1997 canta con Luciano Pavarotti in oltre settanta concerti in tutto il mondo, dalla Royal Albert Hall di Londra, alla Carnegie Hall di New York, ma anche a Parigi, Miami, Dublino, Beirut, Seoul, Bucarest, Hochland, solo per citarne alcune. Dopo le prime scritture in ruoli del repertorio barocco – che le permette di maturare la cura per la parola – si dedica con passione alle opere di Mozart, cantandone tutti i maggiori ruoli da protagonista: Susanna e la Contessa ne Le nozze di Figaro, Vitellia ne La clemenza di Tito, Fiordiligi in Così fan tutte, Pamina in Die Zauberflöte, Elettra e Ilia in Idomeneo. Ha interpretato oltre quattrocento recite del Don Giovanni, sia nei panni di Donna Elvira sia in quelli di Donna Anna, ruolo che le ha dato l’opportunità di cantare con Peter Brook e con Claudio Abbado, con cui ha inciso, giovanissima, una prestigiosa edizione discografica del capolavoro di Mozart per Deutsche Grammophon (1998). Da allora ha collaborato con direttori come Antonio Pappano, Myung-Whun Chung, Jeffrey Tate, Daniele Gatti, Daniel Harding, Gustavo Dudamel, Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Juraj Valčuha, John Axelrod, Roberto Abbado, Lorin Maazel, Michel Plasson, Eliahu Inbal, Michele Mariotti, Kent Nagano, Rinaldo Alessandrini, e con registi quali David McVicar, Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Federico Tiezzi, Karole Armitage, Mario Martone, Luca Ronconi, Damiano Michieletto, Robert Wilson e il già citato Peter Brook. Il debutto in ruoli verdiani come Alice nel Falstaff (sotto la direzione di Claudio Abbado e Lorin Maazel al Festival di Salisburgo), Desdemona in Otello, la Messa da Requiem, Amelia in Simon Boccanegra, e Violetta ne La traviata, le spalanca nuovi orizzonti nel repertorio romantico e nuove possibilità di perfezionare la vocalità e l’interpretazione scenica. Il suo repertorio abbraccia anche opere di Puccini come La Bohème (Mimì) e Turandot (Liù), e di Donizetti, di cui ha interpretato per intero il “Ciclo delle tre regine Tudor” (Maria Stuarda, Roberto Devereux e Anna Bolena). Tra gli altri ruoli ha interpretato Norma al Teatro Petruzzelli di Bari, Adalgisa al fianco di Mariella Devia, Micaela (Carmen) e Cleopatra (Giulio Cesare) al Teatro Carlo Felice di Genova, Marguerite (Faust) al Teatro Verdi di Trieste, Malwina (Der Vampyr di Marschner) al Teatro Comunale di Bologna, Alceste al Teatro La Fenice di Venezia, Euridice (Orfeo ed Euridice) al Teatro San Carlo di Napoli. Appassionata interprete belcantista, Carmela Remigio ha anche esteso con curiosità il proprio repertorio, cimentandosi in ruoli come Tatiana in Evgenij Onegin di Čajkovskij – unica cantante italiana nella storia dopo Mirella Freni – al Teatro San Carlo di Napoli, Anne Trulove in The Rake’s Progress di Stravinskij al Teatro Massimo di Palermo e alla Fenice di Venezia con la regia di Damiano Michieletto, Miranda ne La donna serpente di Alfredo casella al Teatro Regio di Torino. Si esibisce sia nel repertorio operistico sia in quello da camera – sacro e profano – nei principali teatri, festival musicali e sale da concerto in Italia e all’estero: il Teatro alla Scala di Milano, il Festival di Salisburgo, la Royal Opera House di Londra, il Teatro San Carlo di Napoli, lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, il Teatro Comunale di Bologna, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro dell’Opera di Roma, il Festival di Aix-en-Provence, il Teatro la Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Petruzzelli di Bari, La Monnaie di Bruxelles, nonché a Losanna, Tokyo, Trieste, Lugano, Firenze, Los Angeles, Parigi. Tra le sue incisioni discografiche sono di particolare rilievo le due edizioni di Don Giovanni (Donna Anna), una diretta da Claudio Abbado (Deutsche Grammophon) e l’altra da Daniel Harding (Virgin), lo Stabat Mater di Rossini con la direzione di Gianluigi Gelmetti (Agorà), Arie Sacre Verdiane con la direzione di Myung-Whun Chung (Deutsche Grammophon), un doppio CD dal titolo Arias (Universal-Decca) dedicato a Tosti e a Rossini. Nell’agosto 2016 ha raggiunto il record delle 400 recite del Don Giovanni, di cui ha interpretato ancora una volta il ruolo di Anna al Festival di Salisburgo.
Photo©L.Romano ;©F.Squeglia; ©N.Allegri
Comunicato stampa del 14.03.2018
leggi anche:
Intervista a Carmela Remigio: il soprano erede della migliore tradizione vocale italiana.